Healthy corner – Qual è l’olio extravergine vero?
L’olio extravergine rappresenta da sempre un’eccellenza del territorio italiano: l’Italia è uno dei principali produttori a livello mondiale, vantando più di 500 varietà di olive da cui possono essere prodotti oli extravergine con caratteristiche molto diverse. Questo prodotto, che è il simbolo per antonomasia della dieta mediterranea, è fondamentale nella gastronomia di quasi tutto il mondo, essendo in grado di esaltare moltissime preparazioni.
Cos’è di preciso l’olio extravergine. Per olio extravergine si intende un prodotto ottenuto solo attraverso metodi fisici e meccanici, con la sola spremitura delle olive, escludendo l’utilizzo di qualsiasi sostanza di sintesi chimica; l’olio extravergine di oliva è l’unico olio che non viene sottoposto a raffinazione: si tratta dunque di un prodotto estremamente naturale. Altro requisito normativo che deve rispettare è quello dell’acidità, che deve essere inferiore allo 0,8%. L’olio evo ha inoltre un’eccellente composizione nutrizionale con grassi insaturi, vitamine liposolubili (vitamina E) e sostanze antiossidanti in abbondanza.
L’olio: un patrimonio nazionale in pericolo. In generale, la stagione della raccolta delle olive è l’autunno, ma il momento giusto può variare all’interno di un periodo che va da ottobre a dicembre e di conseguenza anche il momento del passaggio al frantoio per la produzione dell’olio nuovo. L’ultima campagna olivicola italiana, avvenuta negli ultimi mesi del 2021, è stata però condizionata da eventi estremi, legati da un lato all’emergenza climatica (l’alternarsi, nelle ultime estati, di momenti di pioggia intensa e di lunghi periodi siccitosi ha impattato pesantemente sulla capacità produttiva degli olivi) e dall’altro al propagarsi di incendi boschivi dolosi che hanno distrutto (in primis in Sardegna, ma anche in Calabria e Sicilia) grandi estensioni coltivate a olivo.
Attenti ai falsi! Il valore e l’unicità dell’olio extravergine italiano sono tali che negli anni sono aumentanti in misura esponenziale i casi di contraffazione, tanto che le organizzazioni dei produttori italiani hanno richiesto in sede europea delle normative chiare e severe a tutela del prodotto e dei consumatori. La normativa comunitaria è stata quindi modificata nel 2009, estendendo l’obbligo dell’indicazione dell’origine e delle caratteristiche organolettiche agli oli (di oliva vergine ed extravergine) commercializzati su tutto il territorio dell’Unione.
Un presidio Slow Food. L’olivicoltura italiana vanta un immenso patrimonio di olivi che coinvolge tutta la penisola: il patrimonio di alberi secolari rende però la produzione di olio extravergine italiano impegnativa e costosa. L’industrializzazione della coltivazione dell’ulivo ha reso gli oli di eccellenza dei piccoli produttori non competitivi dal punto di vista economico: il mercato, orientato sul prezzo più basso, premia la richiesta di oli di qualità scarsa.
Per questo Slow Food ha creato un Presidio nazionale che sottolinea e promuove il valore ambientale, paesaggistico, salutistico ed economico dell’olio extravergine a filiera 100 percento italiana. Gli olivicoltori aderenti al Presidio nazionale dell’olio extravergine italiano devono avere oliveti di cultivar autoctone del territorio, gestiti senza fertilizzanti di sintesi e diserbanti chimici; le lavorazioni in campo devono inoltre seguire buone pratiche agronomiche per evitare l’erosione e smottamenti dei terreni. Il Presidio richiede che almeno l’80 percento delle piante abbia un’età minima di 100 anni e i produttori devono dotarsi per la vendita di etichetta narrante che racconti la propria storia. Qui potete trovare un elenco di alcuni dei numerosi produttori.
Il nostro consiglio, anche in questo caso, è quello di provare più prodotti: ogni olio ha caratteristiche organolettiche uniche, che rappresentano l’area geografica da cui provengono le olive. Assaggiate e fateci sapere quale è il vostro preferito! Stay tuned: alla prossima puntata!