
Healthy Corner – I cibi che stanno scomparendo
Nata il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra e per sensibilizzare sull’impatto dell’attività umana sul pianeta, è diventata oggi un importante momento educativo e di sensibilizzazione. Ma dedicare una sola giornata alla Terra non basterebbe: il nostro pianeta è da proteggere ogni giorno!
Quest’anno poniamo l’attenzione sulla crisi alimentare, conseguenza della crisi climatica, che si sta facendo sempre più largo. Le condizioni metereologiche e le temperature estreme, l’aumento dell’inquinamento e delle tossine ambientali e la scarsità di acqua dolce sono tutti elementi che attaccano la nostra sicurezza alimentare con conseguenza drammatiche: alcuni dei nostri cibi preferiti potrebbero scomparire dalla nostra tavola, con conseguenze anche sulla nostra salute.
Quali sono i cibi più a rischio? Tra i cereali, quelli che hanno maggiormente sofferto siccità ed alluvioni negli ultimi anni sono stati mais, riso e grano: un bel problema, considerando che sono alla base della dieta di più della metà della popolazione mondiale e che la domanda sta crescendo costantemente.
Pesticidi e cambiamenti climatici mettono invece a grave rischio la sopravvivenza degli insetti impollinatori, in primis le api. Questo comporta un rischio per la produzione del 70% della produzione agricola mondiale e un’immediata riduzione del quantitativo di miele. Negli ultimi 5 anni in Italia in alcune zone si è assistito ad una riduzione della produzione del 70-80% circa (dati report Osservatorio nazionale miele).
Cattive notizie anche per i golosi e gli estimatori di vino e caffè: queste due prelibatezze, insieme al cacao (e quindi al cioccolato!) sono a forte rischio di estinzione.
Oggi le più importanti e produttive coltivazioni della pianta del cacao sono situate in Ghana e in Costa d’Avorio: a causa dell’aumento delle temperature, vi è il concreto pericolo che i terreni, in questi luoghi, non siano più in grado di coltivare e far crescere questa pianta e la sua fava. Il cioccolato in commercio rischia quindi di aver una percentuale di cacao sempre più bassa, a favore di altri ingredienti non altrettanto salutari, quali zuccheri e olii a base di grassi saturi.
Anche il chicco di caffè rischia di scomparire, soprattutto la qualità arabica che tollera poco l’instabilità del clima: la sua coltivazione nel mondo è sempre più difficile e costosa. Con conseguente aumento del prezzo, anche del nostro irrinunciabile espresso mattutino.
Per finire, metà delle attuali regioni vitivinicole nel mondo potrebbero scomparire a seguito di un aumento della temperatura di 2 gradi centigradi entro il 2050: già oggi si assiste a vendemmie sempre più anticipate e al fenomeno della migrazione dei vigneti a quote più elevate o verso nord.