Healthy corner – Fave: le ricette migliori, da sempre
Le fave possono esser considerate un alimento perfetto per la stagione primaverile: sono deliziose sia cotte in zuppe calde o contorni di ogni tipo – per citarne uno fra tutti, la vignarola, assolutamente da provare –, sia crude abbinate a formaggi freschi, ottime rispetto alle variabili condizioni climatiche tipiche di questo periodo.
Nate in Asia Minore, già dal 2.500 le fave venivano usate presso gli antichi Greci e Romani. Protagoniste quindi della tradizione mediterranea, ancora oggi sono ingrediente di molti piatti tipici del centro e Sud Italia e della Sardegna; in queste regioni è ancora radicata l’usanza di festeggiare il ritorno della bella stagione e della ritrovata fecondità dei campi, realizzando piatti propiziatori e organizzando scampagnate fuori porta, soprattutto in occasione della festività del primo maggio. Tra tutti gli esempi, riscopriamo oggi la ricetta de “le virtù teramane”, primo piatto in brodo, con una lista lunghissima di ingredienti a cui è stato addirittura dedicato un disciplinare e la cui preparazione comincia la sera del 29 aprile, per terminare con il pranzo del 1 maggio, condiviso con amici e famigliari.
Le fave fresche di prima raccolta, tenerissime e dal sapore quasi dolce, sono invece ottime crude, nel classico ma buonissimo abbinamento con pecorino fresco a scaglie: sono la merenda tipica del “Maggetto”, classica scampagnata del 1 maggio nell’agro romano.
Le fave contengono fibre in buoni quantitativi: favoriscono quindi il buon funzionamento dell’intestino e possono inoltre aiutare a contrastare malattie cardiovascolari, poiché controllano l’assorbimento intestinale di colesterolo e zuccheri. Le vitamine del gruppo B favoriscono il buon funzionamento del metabolismo, mentre il ferro è importante per la produzione dei globuli rossi. Da citare anche l’apporto di fitosteroli ed isoflavoni, che aiutano ad abbassare i livelli di colesterolo. Infine, citiamo una particolare sostanza: la L-dopa, che può promuovere la buona salute del cervello.
Attenzione però a una importante controindicazione: le fave non devono essere assunte dai soggetti che soffrono di favismo, una malattia genetica che si scatena solo post assunzione (o inalazione) di questo legume e di poche altre sostanze, che può portare a conseguenza gravi, come crisi emolitica, ittero e insufficienza renale.
Un’ultima importante informazione: la coltivazione delle fave è tra le più sostenibili oggi conosciute, in virtù delle sue scarsissime necessità in termini di terreno, del ridotto fabbisogno idrico e della resistenza a parassiti e malattie.
Ora tocca voi: conoscete già questo legume e lo utilizzate normalmente nella vostra cucina? In caso contrario potrebbe esser un’ottima occasione per cominciare! Attendiamo vostre idee e ricette! Stay tuned, alla prossima puntata.