
Healthy Corner – La protezione solare inizia a tavola
L’estate è sinonimo di sole, mare, relax… e, per molti, anche di scottature, arrossamenti e danni cutanei causati dall’esposizione prolungata ai raggi UV. Per questo motivo, le creme solari rappresentano da anni un presidio irrinunciabile per la protezione della pelle. Ma se è vero che l’applicazione corretta e costante del filtro solare è il primo scudo contro i danni del sole, è altrettanto vero che esiste un secondo livello di difesa, spesso sottovalutato ma potentissimo: l’alimentazione. Sì, perché ciò che mangiamo può rafforzare dall’interno la capacità della nostra pelle di resistere ai danni solari, rallentare l’invecchiamento cutaneo e persino potenziare l’efficacia delle creme solari. La nutrizione funzionale alla fotoprotezione è una nuova frontiera che fonde dermatologia, nutraceutica e scienza della prevenzione.
La pelle: un organo che “mangia” e si difende. La pelle è il nostro organo più esteso, ed è costantemente esposta agli agenti ambientali, tra cui i raggi ultravioletti (UV). Questi, in particolare i raggi UV-A e UV-B, penetrano negli strati cutanei e generano stress ossidativo, ovvero la produzione di radicali liberi in eccesso. Questo squilibrio danneggia le cellule, altera il DNA e accelera il processo di fotoinvecchiamento (rughe, perdita di elasticità, macchie), fino ad aumentare il rischio di tumori cutanei. Ed è qui che entra in gioco l’alimentazione. Alcuni nutrienti, infatti, agiscono come scudi antiossidanti, contrastando l’azione nociva dei radicali liberi e potenziando la risposta della pelle allo stress solare.
Nutrienti chiave per una pelle “anti-UV”. Proteggere la pelle dal sole è un atto d’amore verso sé stessi. Il vero scudo inizia a tavola, con scelte alimentari consapevoli. La pelle è un riflesso di ciò che siamo e mangiamo: nutrirla dall’interno, soprattutto in estate, significa regalarle energia, luminosità e soprattutto difesa.
Possiamo parlare di dieta “fotoprotettiva” se si introducono quotidianamente e in modo bilanciato alcuni alimenti contenenti micronutrienti che predispongono a una migliore protezione della cute:
- Carotenoidi (betacarotene, licopene, luteina, zeaxantina): si trovano in ortaggi come carote, albicocche, mango, pomodori, anguria, peperoni, spinaci, cavoli; e agiscono accumulandosi nella pelle e favorendo la produzione di melanina (quella famosa “tintarella sana”) e migliorandone la resistenza ai raggi UV.
- Vitamina C, si trova principalmente in agrumi, kiwi, fragole, peperoni, rucola e prezzemolo. Si tratta di uno dei più potenti antiossidanti, migliora la sintesi del collagene (proteina fondamentale per l’elasticità cutanea) e riduce i danni da esposizione solare.
- Vitamina E, fonti prevalenti di questo micronutriente sono frutta secca (soprattutto mandorle e nocciole), semi di girasole, avocado e oli vegetali. Ha la capacità di proteggere le membrane cellulari dai radicali liberi e agisce in sinergia con la vitamina C per rinforzare la barriera cutanea.
- Polifenoli, si trovano ad esempio nel tè verde (specialmente per il contenuto di catechine), cioccolato fondente, frutti di bosco e uva rossa. Agiscono modulano la risposta infiammatoria e riducono il danno cellulare da UV.
- Omega-3, assorbibile da pesce azzurro (come salmone, sgombro, sardine), semi di lino, noci e olio di pesce. Permettono la riduzione dell’infiammazione cutanea, migliorando l’idratazione della pelle e contribuendo a mantenere una barriera epidermica sana e reattiva.
L’alimentazione non può sostituire l’azione delle creme solari, ma è proprio vero…? È doveroso sottolineare che nessun alimento o integratore può sostituire la protezione solare topica, né rendere immune la pelle ai danni UV! Piuttosto, si tratta di strategie complementari, che insieme ad altri tipi di protezione possono fare davvero la differenza. Le creme solari restano fondamentali per prevenire scottature, invecchiamento cutaneo e tumori della pelle.
Creme solari sotto accusa? Sebbene le creme solari siano una delle principali strategie di protezione dai raggi UV, negli ultimi anni sono emerse alcune criticità legate ai loro ingredienti e al loro uso scorretto. La letteratura scientifica si sta popolando di studi volti a comprendere più nello specifico se queste criticità siano reali ed eventualmente trovare delle soluzioni efficaci da adottare in merito. Si ha, però, la certezza che uno dei rischi indiretti più gravi delle creme solari sia il pensiero comune ed errato della “falsa sicurezza prolungata”: molte persone credono che applicando la crema siano protette “per tutto il giorno”. Questo porta a prolungare eccessivamente l’esposizione solare, superando i limiti di protezione anche del miglior filtro. In generale le creme solari hanno una durata di circa 2 ore, che si riduce a 1 ora se si entra in acqua e si fa il bagno. Il risultato evidente è l’accumulo di danni subclinici e cronici alla pelle, come invecchiamento precoce e melanomi.
Pronti per andare sotto il sole. Per affrontare l’estate non serve l’armatura (anche perché ti immagini poi che caldo con quella cosa di metallo addosso? Aiuto!). La verità è che è molto più semplice di così: basta un buon piatto colorato, una crema scelta con buonsenso, un po’ d’ombra strategica e magari un cappello che faccia anche scena. La fotoprotezione è uno stile di vita, non solo uno spalmarsi una crema addosso! Carico di vitamine fatto, crema applicata, ombra trovata… tintarella, arriviamo! Resta nei paraggi, che il prossimo articolo è già in infradito.