
Healthy corner – Bevande vegetali: assolutamente sì!
Negli ultimi anni, le bevande vegetali hanno conquistato scaffali dei supermercati e frigoriferi delle famiglie in tutto il mondo. Non si tratta solo di una moda alimentare: questa crescente popolarità riflette cambiamenti profondi nello stile di vita, nella consapevolezza ambientale, nelle scelte etiche e nelle esigenze nutrizionali di molte persone.
Dal 2017, ogni 22 agosto, si celebra la giornata mondiale delle bevande vegetali (World Plant Milk Day), una ricorrenza lanciata dall’organizzazione Plant Based News in collaborazione con ProVeg International. L’obiettivo? Sensibilizzare l’opinione pubblica sui benefici delle alternative vegetali al latte vaccino, promuovere una dieta più sostenibile e cruelty-free, e informare sulle numerose opzioni oggi disponibili.
Che cosa sono le bevande vegetali? Le bevande vegetali sono liquidi estratti da fonti vegetali, come cereali, frutta secca o legumi, che possono essere utilizzati come alternativa al latte vaccino. Esistono molte varietà ognuna con caratteristiche nutrizionali e gustative uniche:
- Le bevande di soia, con un alto contenuto proteico e un basso quantitativo di grassi saturi. Rispetto alle altre tipologie possiedono tutti gli amminoacidi essenziali, perciò possiamo dire che siano nutrizionalmente più simili al latte vaccino.
- Le bevande di mandorla hanno poche calorie, un basso contenuto di zuccheri (nelle versioni non zuccherate), sono ricche di vitamina E ed antiossidanti, e hanno un gusto delicato.
- Le bevande di avena contengono beta-glucani, fibre solubili benefiche che aiutano a ridurre il colesterolo LDL e migliorare la salute cardiovascolare. Inoltre, hanno un basso impatto abientale e sono ben tollerate anche dai bambini.
- Le bevande di riso sono ricche di carboidrati semplici (più alto indice glicemico), povere di grassi, quindi facilmente digeribili e adatte per chi soffre di allergie a soia e frutta secca, o per persone con intolleranze.
- Le bevande di cocco contengono più grassi rispetto a tutte le altre, specialmente acidi grassi a catena media, che hanno effetti positivi su cervello e sazietà, ma essendo acidi grassi saturi è bene non eccedere con quantità e frequenza. Hanno un gusto esotico e versatile in cucina (ideale per preparazioni di dolci, curry e dessert).
- Le bevande di anacardi, nocciole, canapa, quinoa, piselli, ecc., sono varianti più recenti e meno conosciute, che offrono ulteriori combinazioni di gusto e proprietà nutrizionali. Ottime per diversificare la dieta e scoprire nuove fonti di nutrienti vegetali.
I molteplici benefici delle bevande vegetali. Le bevande vegetali promuovono parecchi vantaggi e benefici, a cominciare da quelli di carattere etico e ambientale: nessun animale viene coinvolto forzatamente, anche se, in alcune filiere produttive (come quella delle mandorle in certe aree geografiche americane), il discorso si fa più fitto e complesso, specie per quanto riguarda l’impiego intensivo di api impollinatrici.
Inoltre, queste bevande hanno un minor impatto ambientale e producono meno gas serra, usano meno acqua e suolo rispetto al latte animale (secondo studi della FAO, la produzione di latte vaccino emette quasi tre volte più gas serra rispetto alle alternative vegetali).
Non mancano vantaggi dal punto di vista di salute e nutrizione: infatti, sono spesso povere di grassi saturi (eccetto il latte di cocco), e senza colesterolo, alcune (come la soia) sono ricche di proteine, e spesso vengono arricchite con calcio, vitamina D e B12, utili per diete plant-based. Sono utili anche per chi soffre di intolleranza al lattosio, allergie o ha bisogno di ridurre il consumo di latticini.
Infine, sono parecchio versatili in cucina, utilizzate per preparare besciamelle vegetali, smoothies alla frutta, creme e salse, torte, sformati, zuppe, gnocchi, uova o aggiunte a caffè.
Cosa controllare prima di acquistare una bevanda vegetale? Non tutte le bevande vegetali sono uguali, quindi bisogna prestare attenzione a quanto riportato in etichetta:
- preferire le versioni senza zuccheri aggiunti;
- alcuni prodotti contengono additivi, come emulsionanti, stabilizzanti o aromi artificiali;
- contenuto proteico: se usate come sostituto del latte vaccino, meglio optare per bevande più ricche di proteine (come quella di soia o piselli);
- arricchimenti nutrizionali: le versioni fortificate con calcio, vitamina D e B12 sono particolarmente utili per una dieta vegana.
“Latte vegetale”, una dicitura inappropriata. È formalmente scorretto chiamare queste bevande “latte vegetale” per motivi giuridici, normativi e anche concettuali.
L’Unione Europea stabilisce chiaramente che il termine “latte” può essere utilizzato solo per il prodotto ottenuto dalla mungitura di animali. Ci sono pochissime eccezioni, ma borderline: alcuni prodotti tradizionali come latte di cocco o latte di mandorla sono tollerati solo in certi contesti culturali e linguistici, ma non possono essere usati come denominazioni ufficiali o commerciali per l’etichettatura.
Inoltre, anche se ha un aspetto simile, il latte vaccino è un prodotto animale con una composizione nutrizionale molto diversa rispetto a una bevanda vegetale. Chiamarlo in modo erroneo crea confusione per i consumatori, specialmente per chi ha esigenze nutrizionali specifiche (es. bambini, anziani, persone con carenze).
Che aspetti? Che sia per etica, salute, gusto o semplice curiosità, le bevande vegetali sono ormai protagoniste delle nostre cucine e delle nostre scelte alimentari. D’altronde, con così tante alternative sul mercato, non resta che provarle tutte (o quasi)!
Nel frattempo che sperimentate, preparatevi a immergervi nel prossimo articolo: un tuffo saporito e ricco di storia vi aspetta… restate connessi!
Alla prossima, e ricordate che, in fondo, un sorso consapevole può fare la differenza, un bicchiere alla volta!